Dopo Campania e Basilicata dove sono iniziati il 2 luglio, da domani i saldi estivi partiranno anche in Umbria e nelle altre regioni. Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 229 euro contro i 222 dell'anno scorso per un valore complessivo pari a circa 3,6 miliardi di euro a fronte dei 3,5 miliardi del 2014. La spesa pro-capite passerà invece da 95 a 98 euro.
A comprare saranno 15,49 milioni di famiglie, contro i 16 milioni di un anno fa. L'incidenza dei saldi estivi sulle vendite totali dell'anno è destinata a rimanere invariata al 12%.
Le vendite estive, commenta una nota di Confcommercio, rappresentano sempre un momento di richiamo per le famiglie, anche se negli ultimi anni la quota destinata a questo tipo di acquisto si è ridotta costantemente in linea con le esigenze di un bilancio familiare condizionato da un calo del reddito disponibile.
Secondo il Codacons che sta analizzando la propensione alla spesa da parte delle famiglie “Sicuramente non ci sarà alcun boom delle vendite, e la partenza dei saldi di domani, anche a causa del forte caldo e delle condizioni di bel tempo che spingeranno i cittadini al mare, sarò lenta – spiega il presidente Carlo Rienzi – Si registra tuttavia quest'anno una maggiore propensione all'acquisto da parte dei consumatori e un generale clima di fiducia – confermati da tutte le analisi di settore e dalle stesse organizzazioni dei commercianti – al punto che, in base alle stime del Codacons, a fine periodo i saldi potrebbero segnare un incremento delle vendite del +3% rispetto allo scorso anno, con uno scontrino medio attorno ai 67 euro procapite”.
L'associazione dei consumatori rileva poi come i saldi siano già iniziati da diversi giorni nei negozi di tutta Italia. “Stimiamo che 2 negozi su 3 abbiano anticipato i saldi, promuovendo sconti “sottobanco” ai clienti o attraverso l'invio di sms o email pubblicitarie – prosegue Carlo Rienzi – Una prassi oramai consolidata, che dimostra come la gabbia dei saldi di fine stagione sia ampiamente superata, e si debba andare nella direzione di una liberalizzazione totale degli sconti”.