Le difese hanno vinto. Dopo otto lunghi anni dalla morte di meredith , di 4 anni di dura e severa detenzione per Raffaele e Amanda, gli avvocati hanno smantellato le accuse verso i loro assistiti e demolito anche le conclusioni della Corte d’Assise d’appello di Firenze, vincendo la battaglia in Cassazione. Raffaele e Amanda sono stati assolti, per Amanda è stata invece confermata la condanna a 3 anni e mezzo per la calunnia, ma li ha già scontati.
Dopo una lunga maratona La quinta sezione penale dell’alta Corte ha accolto infatti il ricorso avverso la sentenza della Corte dì Assise d’Appello di Firenze, presentato dai difensori di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, i due giovani accusati dell’assassinio di Meredith Kercher, la studentessa inglese che era giunta a Perugia per la borsa dell’Erasmus.
La Corte fiorentina aveva inflitto ad Amanda Knox 28 anni e mezzo di carcere, salvo uno sconto di tre mesi anche per Raffaele perché il reato di porto d’arma (il coltello con cui è stata uccisa Meredit Kercher) è prescritto, e condannato Raffaele Sollecito a 25 anni di reclusione.
Alla lettura della sentenza non era presente in aula Raffaele Sollecito, partito nel Pm per Bisceglie ,mercoledì aveva compiuto 31 anni. Il giovane informatico era in compagnia della fidanzata Greta. Non ha nascosto la sua commozione abbracciando i suoi avvocati. Amanda Knox è stata informata della decisione della Cassazione dai suoi avvocati, nella sua casa di seattle.
Per questo delitto perugino, al tirar delle somme, c ‘è un solo colpevole: lo studente ivoriano Rudy Guede che fu condannato in via definitiva avendo scelto il rito abbreviato e che presto potrà usufruire di permessi avendo già scontato parte della pena.
L'avvocato Luca Maori intervistato in diretta da Quarto Grado ha detto ” siamo contenti che questa brutta storia che ha significato otto anni di battaglie, di cui quattro lunghi anni di sofferenza di carcere per Raffaele, di enormi esborsi economici per la sua famiglia, ora , sono contento di poter affermare che é tutto finito e siamo contenti di questo, ora Raffaele può tornare a vivere”.
Il papá di Raffaele Sollecito ha dichiarato ” finalmente il verdetto ridará il futuro ed una nuova vita a Raffaele”
Raffaele al momento della comunicazione dell'esito positivo della sentenza era incredulo nel sentire la bella notizia dei suoi Avvocati ed ha detto ” Ora posso tornare a vivere a studiare,, é finito tutto”
A conclusione della sua requisitoria, il Procuratore Generale Mario Pinelli, chiedendo di respingere i ricorsi presentati dagli avvocati dei due imputati, aveva affermato che “il verdetto dell'appello bis (Corte dì Assise d’appello di Firenze .ndr) ha fatto buon governo delle indicazioni della Cassazione e delle norme di legge, la motivazione è corretta” e “tutte le figure di questa storia sono inserite in una ricostruzione perfetta, come in una foto di Cartier-Bresson dove ogni particolare trova la sua corrispondenza”.
Nell’udienza di Mercoledì gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Della Vedova, difensori di Amanda Knox, avevano sollecitato l'annullamento della condanna, dopo avere smontato tutte le circostanze portate avanti dall’accusa nei confronti della giovane americana.
Giulia Buongiorno, che difendeva il giovane informatico pugliese assieme all’avvocato perugino Luca Maori, aveva sostenuto l’innocenza del suo assistito, sollecitando l’annullamento della condanna; aveva basato la sua arringa su due temi: l’assenza del DNA di Sollecito nel gancetto del reggiseno della vittima, e il fatto che per dieci giorni Raffaele era stato fidanzato della giovane americana. Ma la difesa della ragazza ha provato a dimostrare che i giudici fiorentini erano prevenuti verso Amanda; per questo hanno fatto cenno all’intervista al Presidente della Corte fiorentina, Alessandro Nencini, il libro scritto da uno dei giudici popolari della prima Corte e il vide o in cui la folla contesta l’assoluzione.
Nella sua arringa l’avvocato Maori difensore di Sollecitoi aveva detto:” “In questo enorme mosaico le tessere fondamentali sono il coltello e il gancetto del reggiseno, tutto il resto è subordinato a queste e se vengono a cadere cade tutto”. Il legale perugino ha sottolineato che “la Corte di rinvio” di Firenze pur asserendo che l'esame del dna non fosse del tutto regolare l'ha ritenuto forte indizio, ma forte indizio non e' prova certa”. L'avvocato ha messo in discussione la perizia dellaPolizia postale sul computer di Sollecito, l'attendibilià dei testimoni, in particolare rispetto all'ora in cui questi dicono di avere udito un urlo provenire dalla villetta in via della Pergola e ha criticato lo “screditamento” della loro perizia di parte compiuta dai giudici fiorentino. Maori aveva quindi concluso per l'annullamento della sentenza con cui la Corte d'assise d'appello di Firenze ha condannato il suo assistito a 25 anni di reclusione.
L’Italia in caso di conferma della condanna – avrebbe chiesto agli USA l’estradizione di Amanda Knox. Ma c’erano forti dubbi che l’estradizione sarebbe stata concessa.
Infatti, nonostante i pareri contrastanti dei giuristi, era possibile che Amanda potesse usufruire di un rifiuto di estradizione da parte del Dipartimento di Stato, poiché gli Stati Uniti considerano non valido un doppio giudizio, se alla condanna segue un'assoluzione (“double jeopardy”). Secondo cablogrammi dell'ambasciata, pubblicati nel 2015, già nel 2013, dopo l'innocenza riconosciuta dal primo processo d'appello, i diplomatici avrebbero dichiarato che gli Stati Uniti considerano “chiuso questo caso”. Infatti ci sono casi che hanno definito il possibile rifiuto di estradizione da parte di un paese per un cittadino o residente in un altro, se quest'ultimo non offre garanzie giuridiche ritenute sufficienti: ad esempio l'Italia rifiuta l'estradizione dove c'è la pena di morte, compresi gli USA, la Francia utilizzò la dottrina Mitterrand e gli Stati Uniti non ritengono corretto proseguire un processo dopo un giudizio di assoluzione (ne bis in idem), come detto. Alcuni giuristi sostengono invece che l'estradizine potrebbe invece anche essere richiesta con successo, ma solo col parere favorevole del Dipartimento di Stato, finora contrario.
Questa era la decima volta che i due giovani venivano chiamati a rispondere dell’assassinio della giovane studentessa inglese.
La storia – L'omicidio di Meredith Kercher, noto anche come delitto di Perugia, è un caso di cronaca nera avvenuto a Perugia nella notte del 1º novembre 2007. Meredith, studentessa inglese in Italia nell'ambito del progetto Erasmus presso l'Università di Perugia, fu trovata priva di vita con la gola tagliata nella propria camera da letto, all'interno della casa che condivideva con altri studenti. La causa della morte fu un'emorragia a seguito di una ferita al collo provocata da un oggetto acuminato usato come arma.
Per l'omicidio fu condannato in via definitiva con rito abbreviato lo studente ivoriano Rudy Guede e, in primo grado, come concorrenti nell'omicidio, la statunitense Amanda Knox, e l'italiano Raffaele Sollecito. I presunti coautori del delitto furono successivamente assolti in appello per non avere commesso il fatto. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura Generale di Perugia, il 26 marzo 2013, annullò la sentenza assolutoria d'appello e rinviò gli atti alla Corte d'Assise d'Appello di Firenze. Il 30 gennaio 2014 la Corte toscana confermò la colpevolezza degli imputati condannando Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi di reclusione e Raffaele Sollecito a 25 anni di reclusione. Ilegali dei due condannati proposero nuovamente ricorso in Cassazione.
In chiusura della sintesi di una lunga e brutta avventura giudiziaria ci chiediamo se questa lunga storia di cronaca sia veramente finita o se sta per iniziarne una nuova, forse quella della rivincita, o di coloro che dovranno pagare per gli errori commessi. Tuttavia il nostro pensiero va comunque anche alla famiglia Kercher chiusa nel suo dolore.