È stato firmato nel pomeriggio di mercoledì 26 novembre 2014, presso la sala del Consiglio comunale a Marsciano, un protocollo d’intesa istituzionale, per la realizzazione di un programma di azioni integrate contro la violenza e il maltrattamento nei confronti delle donne, tra i Comuni di Collazzone, Deruta, Fratta Todina, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, San Venanzo e Todi, insieme al Distretto sanitario della Media Valle del Tevere della Usl Umbria n. 1 e al Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria.
Presenti, tra gli altri, i Sindaci Alfio Todini di Marsciano, Carlo Rossini di Todi, Daniela Brugnossi di Montecastello di Vibio, Giuliana Bicchieraro di Fratta Todina e Marsilio Marinelli di San Venanzo. Per il Distretto sanitario era presenta il direttore Stefano Lentini mentre per il centro Pari Opportunità ha partecipato la presidente Daniela Albanesi.
“Questo – ha affermato il Sindaco Todini – è il compimento di un primo importante lavoro portato avanti tra il Centro per le Pari opportunità e la Zona sociale n. 4. Si dà in questo modo corso ad una volontà forte e condivisa che vuole porre l’attenzione sul delicato tema della violenza di genere per fare in modo di radicare la cultura del rispetto e del riconoscimento reciproco. Ed all’azione sul piano culturale si affiancano anche attività operative come l’istituzione di punti di ascolto a Todi e Marsciano. La nostra comunità è stata purtroppo segnata da più di un episodio grave di violenza sulle donne e sappiamo che l’evento eclatante è solo la punta di un iceberg di tante violenze, più o meno grandi, che avvengono dentro un numero non trascurabile di famiglie, cosiddette tradizionali, anche nei nostri territori. Sta alle istituzioni, quindi, anche attraverso l’attuazione di questo protocollo, mettere in campo e in sinergia le diverse competenze e promuovere azioni ed iniziative capaci, su tale problema, di rivolgersi a tutta la comunità, nelle sue diverse articolazioni, e a tutte le fasce di età”.
Come ha sottolineato la stessa presidente del Centro per le Pari Opportunità “la violenza di genere è una questione soprattutto culturale e quindi è su questo ambito che dobbiamo innanzitutto lavorare, a partire dall'ambiente scolastico”. La presidente Albanesi ha quindi indicato anche alcuni dati del fenomeno in Umbria e della rete antiviolenza che è stata via via sviluppata. “Oggi in Umbria ci sono 12 punti di ascolto, che diventeranno presto 14 con i due della Media Valle del Tevere, dove opera personale specializzato che fornisce un primo supporto alle vittime di violenza indirizzandole verso altri servizi più specifici. Esiste il servizio del ‘telefono donna’ che è attivo 24h su 24 e sono presenti anche 2 centri anti violenza, a Perugia e Terni, dove è possibile accogliere donne e minori, che sono gestiti dall’Associazione ‘Libera…mente Donna’. In questi anni abbiamo avuto un progressivo aumento dei contatti e delle donne che si sono rivolte alla rete di sostegno. Nel 2003 al telefono donna si sono rivolte 250 donne. Nel 2013 sono state 630. Questo perché è cresciuta la consapevolezza da parte di chi subisce questo tipo di violenza e sono stati offerti servizi sempre migliori, capaci di far emergere in modo maggiore questo fenomeno”.
Nell’ambito di quanto stabilito nel protocollo i soggetti firmatari si impegnano ad attuare delle azioni prioritarie di intervento. Tra queste, oltre all’istituzione dei due centri di ascolto, c’è la promozione di azioni di sensibilizzazione anche attraverso l’informazione negli istituti scolastici e presso il mondo associativo sportivo e giovanile in genere; la definizione di apposite modalità di interazione tra i diversi servizi che collaborano al contrasto della violenza su donne e minori; la promozione di azioni formative rivolte a operatori dei servizi e a volontari impegnati nelle attività di contrasto alla violenza di genere e di sostegno alle vittime.