L’Austria alla fine ha scelto i Verdi. L’ultradestra è stata fermata per un soffio, ma quello che viene fuori dalle presidenziali austriache è un Paese letteralmente spaccato in due. I voti per posta si sono rivelati decisivi per la vittoria finale. Alexander Van der Bellen ha superato il favorito Norbert Hofer.
Risultato storico. Il risultato incassato dal leader del Partito della Libertà (Fpoe) è storico. Il candidato indipendente appoggiato dai Verdi se ne è aggiudicato il 60%. Ribalta l'esiguo vantaggio che aveva messo a segno Hofer. Gliene sono bastati appena 31.026 per avere la meglio. Il risultato mette, tuttavia, in luce una preoccupante polarizzazione dell'Austria. Nella campagna elettorale ha svolto un ruolo determinante la crisi degli immigrati: circa 90mila persone hanno chiesto asilo in Austria nel 2015, più dell'1% della popolazione.
Hofer guarda avanti. Hofer ammette la sconfitta ma guarda avanti. Perché sa bene che il risultato incassato dal Partito della Libertà è eccezionale. Queste elezioni hanno, infatti, sancito l'eliminazione al primo turno dei partiti tradizionali di centro, i Popolari e i socialisti. “Per favore non siate scoraggiati – è l'appello lanciato agli elettori – la missione di questo voto non è perduta, bensì è un investimento nel futuro”.
Coalizione difficile. Per il governo Spo-Ovp, sotto la guida del neo-cancelliere Christian Kern, inizia ora una difficile rincorsa per recuperare consensi. Al più tardi nel 2018, ma forse già nella primavera dell'anno prossimo, sarà rinnovato il Nationalrat, il parlamento, e secondo i sondaggi si delinea una netta vittoria degli ultranazionalisti.