A febbraio si è reso protagonista di una grossa imprudenza che gli è successivamente costata carissima: il ritorno in Marocco. All’epoca il giovane stava beneficiando della rimessione in libertà dal carcere, in regime di affidamento in prova ai servizi sociali; difatti fino a un mese prima
era detenuto per una condanna a tre anni e mezzo di reclusione perché nel 2012 era stato sorpreso al porto di Ancona mentre sbarcava in Italia con due connazionali clandestini nascosti nella sua auto proveniente dalla Grecia. Quel giorno, dopo il lavoro, era infatti assunto come boscaiolo, ha bevuto alcolici e fumato hashish e si è messo alla guida; ha provocato un grave incidente stradale. Tale situazione si è resa palese nel corso dei rilievi effettuati dai Carabinieri ad Umbertide, confermata dalle analisi del suo sangue: per lui quindi una denuncia alla Procura della Repubblica per violazione al Codice della Strada. Ciò ha comportato che l’Ufficio di Sorveglianza disponesse la revoca del beneficio ed il suo ritorno al carcere di Capanne per finire di scontare la sua pena.
Quel ritorno in Carcere di qualche mese fa ha consentito agli agenti dell’Ufficio Immigrazione, diretti dal Vice Questore Aggiunto Maria Rosaria De Luca, di organizzare ben bene la sua partenza definitiva dall’Italia. Il marocchino, visti i suoi gravi reati e la sua tendenza a delinquere, benché i suoi familiari siano tutti regolarmente residenti nell’alto Tevere, non poteva continuare a soggiornare in Italia ed è stato quindi disposto che fosse espulso dal territorio nazionale con immediato accompagnamento alla Frontiera. Dalla scarcerazione all’imbarco per Casablanca con scorta di tre poliziotti a Fiumicino con un biglietto a suo nome ed un passaporto nuovo sono passate poche ore.