(A.L.) Il prossimo anno scolastico sarà il caos più totale (complimenti alla Giannini), sia perchè molte cattedre potrebbero essere occupate da persone incompetenti rispetto alle materie da insegnare ma perchè i capi d'istituto (sotto organico) non sanno come comportarsi.
L'aumento di responsabilità dei presidi, tra l'altro senza alcuna contropartita economica, non fa dormire loro sonni tranquilli, perchè temono di diventare il classico vaso di coccio tra vasi di ferro. E sì perchè, dopo l'aumento abnorme dei carichi di lavoro conseguente agli accorpamenti di istituti, ora avranno anche l'incombenza di scegliere a quali insegnanti affidare l'incarico dell'insegnamento. Non solo, molti degli immessi in ruolo (tantissimi di materie letterarie) non hanno nè i titoli nè le competenze per insegnare ad esempio materie tecniche, come li impiegheranno? Qualcuno si è rivolto ad un legale per avere lumi
e la risposta è stata sconfortante: eventuali errori o attribuzioni non giustificabili giuridicamente comporterebbero automaticamente contenziosi legali con il rischio di pagare di tasca propria cospicui rimborsi; i sindacati si sono già detti pronti a sostenere eventuali ricorsi legali e la scuola diventerà un campo di battaglia. Insomma la categoria che sembrava essere privilegiata scopre adesso di essere penalizzata, come i precari estromessi da una riforma cervellotica, senza capo nè coda, scritta da incompetenti, che non hanno mai insegnato o diretto una scuola. Insomma il Governo ha scaricato tutte le responsabilità sui capi d'istituto e già molti si stanno chiedendo se non sia il caso di andare in pensione.