Ha destato un notevole successo ed interesse la manifestazione avvenuta a Sorifa il giorno 21 aprile scorso con la speciale commemorazione dei caduti della resistenza e del massacro ad opera dei nazifascisti. La cosa è stata possibile grazie all’ idea e all’ impegno di Francesco Mirti di Nocera Scalo e al supporto della locale associazione “Monte Selva” ( Gianfranco Squarta e Domenico Leonardi). Parte della manifestazione è avvenuta, come da programma, nel luogo della fucilazione del partigiano Armillei , presso le balze di Sorifa, che tra l’ altro presenta un particolare interesse naturalistico. E’ intervenuto il prof. Dino R. Nardelli dell’ ISUC, inoltre sono intervenuti il rappresentante della sezione ANPI di Bevagna e il vicepresidente provinciale ANPI, Giovanni Simoncelli, con le loro bandiere tricolori.
Era presente la famiglia del caduto Bartolomeo Armillei, il figlio Carlo ( nato nel 1941) che proprio all’ epoca del fatto aveva compiuto 3 anni, il nipote Leonello e il pronipote Lorenzo.
Nel corso della manifestazione sono state ricordate anche le altre persone trucidate per mano dei nazifascisti : Paolo Ferrari di Cremona ( 1925), Giuseppe Squarta (1924) e Achille Staccioni ( 1923) entrambi di Le Prata, già militari e reduci, trucidati in frazione Castiglioni il 22 aprile e Giovanni Tribuzi ( 1923) di Casebasse, non partigiano, ma capitato proprio nel posto ( “la costa del re”, collina tra Sorifa e Stravignano) dove è avvenuto l’ unico vero scontro a fuoco tra i fascisti e i partigiani ( tra cui : Giacinto Cecconelli, Rolando Buono, Aurora Pascolini, Angelo Masetti , Franco Chenda e Giulio Balestrieri).
Un saluto particolare è stato rivolto alla coraggiosa partigiana Costanza Berardi , insegnante di Nocera ( nata nel 1923) , unica ancora vivente, che a causa della sua età non ha potuto essere presente alla manifestazione.
Il Giorno 22 aprile 1944 : la frazione di Sorifa viene particolarmente investita dai tedeschi, razzia di viveri e persone, tutti gli uomini validi furono radunati presso lo spaccio, minacciati e percossi, e poi avviati alla deportazione . Poco prima era avvenuta la rocambolesca azione che portava alla cattura dei 2 patrioti, rimasti in trappola in una grotta delle balze di Sorifa . L’ evento , così come raccontato nelle memorie di Enrico Leonardi di Sorifa e nella ricostruzione di uno storico locale, ha un sapore romanzesco, tuttavia è drammaticamente reale. “ 22 aprile 1944. Palo e Lello “ Ne riportiamo un breve passo : “I nazifascisti, pertanto, trovato il punto di accesso, con il Quattrini in testa, un altro ‘repubblichino’ e un soldato tedesco, discesero il breve e scomodo sentiero riuscendo a raggiungere la grotta di soppiatto.
L’ ingresso è molto piccolo , la cavità è di così modeste dimensioni che il lancio di una bomba a mano all’ interno avrebbe prodotto effetti micidiali. Si sente gridare: Eccoli ci sono! Uscite fuori! Uscirono con le mani alzate i due partigiani che vi si trovavano, il diciannovenne Paolo Ferrari di Cremona (1925-1944) e Bartolomeo Armillei detto Lello, di Sorifa (classe 1919). Quest’ultimo, vista la situazione disperata, d’un balzo si gettò verso il basso; un salto di pochi metri , ma molto insidioso per la natura del terreno , infatti nel cadere si ruppe la schiena, rimanendo immobilizzato. Se fosse riuscito a superare lo sbalzo senza danni e senza essere colpito forse avrebbe avuto una possibilità di dileguarsi nel bosco e negli anfratti che offre il luogo .”
Pietro Nati