di Francesco Castellini – Da oggi l'Umbria e le Marche sono più vicine. Finalmente, dopo anni e anni di gestazione sono stati inaugurati due tratti importanti e strategici, vale a dire la nuova Statale 77 Val di Chienti, quella che collega in maniera diretta e comoda Foligno a Civitanova Marche e la SS318 di “Valfabbrica”, vale a dire l'attesissima Perugia-Ancona.
Al taglio del nastro, nel tratto Foligno-Pontelatrave, sono intervenuti la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il presidente Anas Gianni Vittorio Armani, la vicepresidente della Camera, Marina Sereni, il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, l’Amministratore Unico della società Quadrilatero Marche-Umbria, Guido Perosino, gli assessori della Giunta regionale, nonchè i rappresentanti delle istituzioni umbre e delle Marche.
Il premier Matteo Renzi è arrivato poco dopo le 12 alla galleria Bavareto, nei pressi di Colfiorito, per tagliare il nastro d’inaugurazione dei nove chilometri di strada a quattro corsie della nuova Val di Chienti. L’arteria fa parte del progetto del quadrilatero Marche-Umbria, che ha avuto inizio nel 2003. Prima della inaugurazione Renzi ha visitato in forma privata gli stabilimenti dell’azienda di abbigliamento Arena, a Tolentino. Quando è arrivato ai giornalisti ai giornalisti ha detto: «Adesso Marche e Umbria sono più competitive».
Ad aprire la cerimonia di inaugurazione le parole del presidente dell'Anas. “Oggi – ha detto Armani – si completa un reticolo di infrastrutture logistiche: dalle due direttrici A1, E45 e il corridoio Adriatico”.
“In pratica – ha continuato il massimo rappresentante dell'Anas – sono stati realizzati cinquanta chilometri di nuove infrastrutture che, con 18 gallerie e 30 viadotti, consentono ora di superare agevolmente i dislivelli appenninici e di collegare in modo diretto e veloce le due regioni, sostituendo i tracciati esistenti delle strade statali 77 “della Val di Chienti” e 318 “di Valfabbrica”, caratterizzati da percorsi tortuosi, con forti pendenze e in parte interni a centri abitati. L’investimento complessivo per la realizzazione delle opere è stato di 1,3 miliardi di euro. Il nuovo tratto comprende 13 gallerie per un’estensione complessiva di ben 21 km (pari a oltre il 60% del tracciato aperto). Tutte le gallerie sono realizzate a doppia canna (una per ogni senso di marcia). La galleria più lunga è la Varano, di 3,4 km, nel comune di Serravalle. Tra le altre gallerie, le più lunghe si trovano principalmente nel comune di Foligno (3 gallerie su 6 di lunghezza superiore a 2 km). Sono inoltre presenti 9 gallerie artificiali, di cui 3 a canna singola in direzione Foligno, per un totale di 976 metri in carreggiata nord e 1,3 km per le canne della carreggiata sud”.
Ma l'ambiente e la storia sono stati rispettati al massimo. “Per i reperti archeologici – ha ribadito Armani – abbiamo costituito un’associazione, Archeolog, proprio per tesorizzare, valorizzare e rispettare i reperti storici ritrovati durante gli scavi”.
I numeri. Il tratto aperto al traffico lungo la direttrice Foligno-Civitanova Marche, in variante alla strada statale 77 della Val di Chienti, è lungo complessivamente 35 km e si estende da Foligno (innesto SS3 Flaminia) a Muccia (Macerata), dove si connette al tratto già esistente, completando e rendendo fruibile l’intero itinerario di 95 km fino a Civitanova Marche, dove a sua volta si innesta all’autostrada A14 e alla strada statale 16 Adriatica.
In termini ambientalisti e pragmatici il nuovo tratto consente una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 20 minuti, passando dagli attuali 28/30 minuti a circa 10, con un accorciamento del percorso di 6,5 km e un abbattimento della produzione di anidride carbonica stimato attorno alle 17 tonnellate al giorno.
Il completamento dei lavori attualmente in corso sul tratto marchigiano della stessa direttrice (strada statale 76 “della Val d’Esino”) è previsto per la fine del 2017.
La presidente Marini. Dal canto suo la presidente Marini ha espresso tutta la sua soddisfazione: “Da oggi l'Appennino, grazie a questi grandi interventi, rappresenterà un punto non di isolamento, ma di congiunzione tra le due regioni”. “Da oggi cambierà molto – ha aggiunto – per i cittadini che potranno spostarsi con maggiore facilità, ma soprattutto, per le imprese che avranno nuove opportunità, visto che si potrà raggiungere con grande facilità il porto di Ancona incentivando così le relazioni commerciali. Siamo convinti che questo sbocco sul mare sarà un'opportunità grande per l'economia e permetterà all'Umbria di superare l' isolamento che ha penalizzato per anni lo sviluppo del suo territorio”. La presidente ha quindi aggiunto “con l'apertura di queste due infrastrutture si profila una nuova immagine di sviluppo e di relazioni tra le due regioni, anche alla luce del fatto che l'Umbria ha già avviato con le Marche una gestione condivisa di servizi in particolare in campo sanitario, ma l'auspicio è che le due strade possano rappresentare un volano per il turismo e gli scambi culturali e la fruizione delle grandi bellezze paesaggistiche e monumentali presenti in larga misura sia in Umbria che nelle Marche”. Concludendo la presidente Marini ha ringraziato i rappresentanti delle precedenti amministrazioni, la presidente, Maria Rita Lorenzetti, l'assessore Silvano Rometti, e i direttori regionali Luciano Tortoioli e Diego Zurli, per aver creduto in questa progetto e lavorato per realizzarlo a partire dal post terremoto quando hanno constatato la difficoltà di gestire prima i soccorsi e poi la fase della ricostruzione, in un contesto penalizzato dalle infrastrutture. Di conseguenza si é pensato di dare vita a un progetto strategico che oggi si è realizzato. “Continueremo a lavorare- ha concluso la presidente- per risolvere tutte le criticità in primis quelle legate allo svincolo di Scopoli”.
L'Italia che cresce e che non si ferma. E dunque la parola è passata al premier: “Accade che imprese che sembravano impossibili a un certo punto si realizzano. Oggi l’Italia ha deciso di smettere di arrivare in ritardo sulle infrastrutture. Smettere con rinvii e ritardi, questo è il senso dell’inaugurazione. Questo è l'esempio concreto di un’Italia che fa e questa dev'essere la locomotiva dell’Europa. Smettiamo con l’Europa dell’austerity: è una follia, quella di bloccare le infrastrutture, che non deve ripetersi più”.