Cinque momenti-spazi di vita che ruotano attorno al concetto di abitazione, di casa come luogo in cui vivere e non solo dimorare. La cooperativa sociale Polis porta il suo vissuto all’interno di Expo Casa, all’Umbria Fiere di Bastia Umbra, negli spazi di Piazza Tecla con “Metafisica della città: gli spazi del sociale” (domenica 4 marzo dalle ore 10 alle 13). Introduce e modera Simone Bori, dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, con l’intervento di Nicola Donti, docente esperto in comunicazione interpersonale, e Cristiano Schiavolini, educatore di comunità Polis.
Casa è dove abitano i corpi e risiedono le anime, le emozioni, le certezze e le paure. L’esperienza di Polis parte dalla visione utopica della città ideale del Rinascimento per giungere al concetto di dimora contemporanea, di spazi fisici che si relazionano con quelli mentali. Ripensare o concepire spazi, quindi, attraverso momenti di vita reali, legati al disagio, alla malattia, alla memoria, che abbiano al centro l’uomo: guardare con occhi nuovi e progettare con la testa e il cuore.
Attraverso il racconto di Cristiano Schiavolini si incontrano gli occhi di Mattia, 10 anni, che sa pronunciare solo “mamma”; il suo mondo finisce con quella parola e nello spazio amico di casa. Per questo Polis ha pensato a “Il Centrino” come un luogo in cui replicare la sicurezza intima della propria abitazione, per dare una risposta a Mattia e agli altri ragazzi che hanno il diritto di trovare uno spazio accogliente per nuovi percorsi di socializzazione.
Altri occhi, quelli della memoria, sono, invece, quelli di Antonio e della nebbia che si è portata via il suo mondo familiare, della malattia che ha cancellato la sua vita, come quella di tanti altri. Rimangono dei fili, annodati, ingarbugliati, ai quali attaccarsi. Nasce così il Caffè Alzheimer a Panicale, uno spazio che accoglie persone che vivono questa dimensione, pensato e concepito come un salotto e angolo cucina, un luogo familiare.