Un interessante articolo di Catia Turrioni pubblicato sul Corriere dell’Umbria di oggi, mette il dito nella terribile piaga delle persone scomparse in Umbria. Se ne contano 205 negli ultimi 40 anni. Il caso più emblematico è quello di Barbara Corvi, la giovane mamma di Amelia scomparsa nel nulla il 27 ottobre del 2009.
Il comitato che porta il suo nome ha organizzato per sabato, il giorno dell’anniversario, una iniziativa per non dimenticare. «Noi non ci arrendiamo, continuiamo a sperare – dice la sorella Irene – e ogni compleanno, anniversario o festa diventa l’occasione per parlare di Barbara e a mantenere alta l’attenzione sul caso affinché il ricordo non affievolisca».
Barbara Corvi aveva 33 anni quando scomparve dalla frazione amerina di Montecampano. Sposata, con due figli che allora avevano 19 e 15 anni.
È stato il marito l’ultimo a vederla: l’aveva accompagnata a casa ed era poi uscito per andare da un commercialista. Da quel momento è svanita nel nulla.
In Umbria sono 205 i soggetti di cui si è persa ogni traccia.
Un mistero lungo quarant’anni perché i dati contenuti nella XIX relazione del commissario straordinario del governo per le persone scomparse fanno riferimento al periodo 1 gennaio 1974 (anno di avvio delle prime statistiche di settore) 30 giugno 2018.
Dentro ci sono tutti: da Sonia Marra, la studentessa di Medicina di 25 anni scomparsa da Perugia il 16 novembre del 2016 (Umberto Bindella, accusato del suo omicidio, fu poi assolto con formula piena) al piemontese Fabrizio Catalano, 19 anni, che ad Assisi frequentava il secondo anno di musicoterapia e che dal luglio 2005 è introvabile.
Poi c’è la 42enne badante rumena Lucia Ciocoiu che a Ponte Felcino assisteva un’anziana donna. Era arrivata in Italia in cerca di un futuro migliore, si è persa nel vuoto del mistero. E’ ancora giallo anche sul poliziotto Piero Barbano, 48 anni di Viterbo ma in forza al commissariato di Assisi. Il 16 aprile 2011, 7 anni fa, doveva prendere servizio in commissariato ma non si è mai presentato. E’ questo l’ultimo caso di sparizione registrato in Umbria.
«Quello della scomparsa è un evento devastante per una famiglia – evidenzia Adelaide De Basilio, presidente dell’associazione Penelope Umbria costituita da volontari che offrono un servizio di assistenza e ascolto – fisiologicamente la speranza di ritrovare in vita la persona amata non si perde mai perché non c’è elaborazione del lutto, lo strazio ti accompagna per la vita». Il caso Barbara Corvi diventa l’emblema di un dolore mai sopito.
Sabato alle 17 presso la sala Boccarini di Amelia l’evento “Dov’è Barbara? Per non dimenticare”. Interverranno la sociologa Sabrina Garofalo, consulente dell’Osservatorio regionale sulla criminalità e i membri di Penelope Italia. E naturalmente i familiari di Barbara. «Non abbassiamo la guardia e anche se un po’ demoralizzati andiamo avanti dice Irene Corvi sempre pronti ad ascoltare chiunque possa aiutarci ad arrivare alla verità sulla scomparsa di mia sorella».